La lentezza dei colori pastello…

Si riconosce subito una scolaresca di 80-enni stranieri in gita.

La divisa è necessariamente quella, la vendono a chili: bermudino beigino, magliettina della salute e camicino pastello la cui gamma di colori varia dal bianchiccio insicuro al rosino salmone malato. A questi bambini alti e grinzosi non è mai stato detto che i calzini nei sandali ‘un s’affrontano. Cappellini con visierina come se piovesse, e via!

Si muovono in banchi uniti e compatti. In una strada come il Fillungo questo è deleterio, quanto meno. Tu te ne vai bello bello in bici al lavoro, e già devi affrontare l’ostacolo dei san pietrini dissestati. In questo periodo si aggiunge quindi questo livello superiore di difficoltà, ma si fanno molti più punti (è un level-UP).

Ci sono i turisti 80-enni simpatici, quelli che tu vai in bici e pensi ai tuoi cazzi, e loro non si schiodano dalla tua traiettoria, ma ti sfidano con un sorrisone smagliante a chi si sposta per primo. E tu in quel momento preghi San Patrizio, patrono delle sbronze tristi. Ci sono le vecchiette che si entusiasmano davanti a qualsiasi cosa :”Ouh! Guardaj! Un uccellinou! Ouh! Guarda! Un alberou! Oh! Una chiesa, una chiesa, una chiesa, una chiesa ecc.” (Lucca si chiama città dalle cento chiese…siamo messi bene!). Gli studenti 80-enni sanno tutto o quanto meno si sono applicati molto, durante l’anno. Ma non chiedetegli di ordinare al ristorante le porzioni intere. Giammai! Se (e solo SE) si avventurano al ristorante italiano, le porzioni saranno rigorosamente divise fra 2 o più commensali, perché questi italiani si sa che sotto sotto ci vogliono sempre un po’ fregare sui prezzi eh!

Sì, perché la cosa buffa è che sono affascinati dal nostro modo di essere, ma ci guardano un po’ come un etologo guarderebbe i suoi insetti preferiti inseriti nel loro habitat naturale…come si guarda uno stercorario rotolare la sua pallina di cacca, ecco. Con simpatia ed anche una strana forma di sincera ammirazione, ma distaccata quel tanto che basta da farti dire:” Noi questo non lo facciamo”.

E poi si fa tuttotuttinsieme, eh! Mi raccomando, ‘un si deve sgarra’! Si mangiansieme, si giransieme, si valbagnoinsieme, cisiriposinsieme, tuttie33trotterellando! L’incubo delle guide, però, ne sono sicura, è la pipì…